Dante 700
La dolce sinfonia di Paradiso
Prato, 7 giugno 2022
Dante 700 – la dolce sinfonia di Paradiso
Mercoledì 8 giugno su Rai 5 il documentario sul Concorso Dante 700 – la dolce sinfonia di Paradiso, con la Camerata Strumentale Città di Prato e la Filharmonie – Orchestra Filarmonica di Firenze.
Mercoledì 8 giugno alle ore 18.00 Rai 5 trasmette il documentario realizzato in occasione del Concorso Dante 700 – la dolce sinfonia di Paradiso, bandito dalla Camerata Strumentale Città di Prato e la Filharmonie – Orchestra Filarmonica di Firenze nell’anniversario dantesco, svoltosi a ottobre scorso. Il documentario sarà inoltre immediatamente disponibile online su Raiplay.
Le tante suggestioni del concorso, verranno raccontate in un documentario che ripercorre i giorni della finale a Prato al Teatro Politeama Pratese, attraverso le voci della giuria, dei protagonisti e dei compositori concorrenti, riuniti sotto il segno della Divina Commedia: la trasmissione propone anche l’esecuzione dei tre brani finalisti eseguite dalle due orchestre riunite e dirette da Nima Keshavarzi e la premiazione del vincitore della prima edizione del Concorso, il britannico David John Roche.
Il concorso ha visto la partecipazione di ben oltre 108 partiture provenienti da tutto il mondo. Tra queste sono stati selezionati i tre brani finalisti: Nachbild di Steven Heelein, compositore di origini tedesche, Dantesca di Matteo Rubini, proveniente da Parma, e The waves I ride have never yet been crossed di David John Roche, artista originario del Regno Unito. Al termine della serata di ottobre la prestigiosa Giuria del concorso presieduta da Anders Hillborg e composta da Silvia Colasanti, Mauro Montalbetti, Giovanni Sollima, Jonathan Webb, Alberto Batisti e Paolo Cognetti ha consegnato il premio a David John Roche per il suo brano in concorso, ricevendo il premio di 5000 euro offerto dalla Fondazione CR Firenze e la pubblicazione della partitura nella Collana Stilnovo delle Edizioni Curci di Milano. Il CIDIM – Comitato Nazionale Italiano Musica oltre ad aver promosso la pubblicazione del brano finalista, ha realizzato la registrazione audio e video del concerto e del documentario diretto dal giovane regista pratese Matteo Picardi.
“Dante racconta che le sue descrizioni del Paradiso saranno insufficienti – ci spiega David John Roche riguardo la sua composizione vincitrice –, non tanto perché Dio è inspiegabile ma perché nessuno ha intrapreso prima di lui quel viaggio. Le onde sonore del mio brano rappresentano il desiderio e il senso di vicinanza che si possono provare nei confronti di Dio. Ma più uno pensa di essersi avvicinato più scopre – che in vita – non potrà veramente conoscere nessun Dio”.
La musica di Roche tende ad abitare uno dei due mondi: o quello celebrativo e luminoso, consapevolmente in opposizione al mondo in cui è stato scritto, o quello maniacale, dettagliato e violento in risposta alla povertà e alla politica del nostro tempo. Il giovane e poliedrico David John Roche ha studiato all’Università di Cardiff laureandosi col massimo dei voti, ha composto brani per aspirapolvere e orchestra, spettacoli per il planetario, organi di strada, gruppi rock, videogiochi, film, spettacoli teatrali e orchestre internazionali. Le composizioni di Roche sono state trasmesse, in televisione, scritte ed eseguite a livello internazionale, ricevendo commissioni da The Vale of Glamorgan Festival (brani per Jan Willem Nelleke e Jose Zalba Smith, BBC National Orchestra of Wales e Siwan Rhys), The Royal Observatory Greenwich, Center of the Cell, The British Library, il Dipartimento di Comunicazione dell’Università di Cambridge, Orion Orchestra e Dyson e
Ai tre finalisti in concorso è stata data la possibilità di vivere un’esperienza di residenza artistica assistendo alle prove d’orchestra per il concerto finale. “I concorrenti – spiega Alberto Batisti, direttore Artistico della Camerata Strumentale Città di Prato – appartengono a tre orizzonti della musica contemporanea: Heelein più in linea con linguaggi asciutti e concettuali, Rubini più classicamente sinfonico con la pienezza della partitura e degli effetti, e Roche che tiene conto di tutta l’esperienza minimalista, avvicinandosi al linguaggio spirituale di Arvo Pärt. Tre mondi rappresentati e che hanno in sé diverse letture della Divina Commedia. Uno proponendo un tentativo di sintesi della poetica delle tre cantiche e gli altri due rivolgendosi al Paradiso, entrambi con la visione di Dio”.
Il documentario è dunque una preziosa testimonianza di questo ricco progetto dantesco che oltre ad aver meritato la trasmissione sulla rete nazionale è stato diffuso agli Istituti Italiani di Cultura all’Estero attraverso il CIDIM.