UNA PAROLA PER MILLE MUSICHE

La parola del mese: NASCITA

Prossimo appuntamento: sabato 19 dicembre

Come nasce un’opera musicale? Dal lampo di genio di un compositore particolarmente dotato o da una lunga prova di scrittura e riscrittura o dopo un attento studio della musica di grandi maestri o forse cercando qualche ispirazione? Fortunatamente la risposta non è una, anzi, sono tutte e nessuna. L’arte musicale è così straordinaria che non si lascia afferrare facilmente. Eppure, l’uomo si adopera per conoscerla in tutte le sue manifestazioni, per studiarla, capirla meglio e scoprirne il segreto.

Il Barocco musicale (1600-1750 ca.) è stata un’epoca ricca di cambiamenti e generosa di capolavori. Ma una cosa è certa: non si dà il Barocco senza il Rinascimento. Intendo dire che nella storia della musica occidentale l’innovazione è sempre nata dentro una tradizione. Al tempo stesso, però, i compositori rispondevano anche alle richieste dei loro committenti (ecclesiastici, privati, nobili etc.). 

Epoca di cambiamenti e numerosi capolavori 

Dunque, non dobbiamo stupirci se la produzione di J. S. Bach (1685-1750) vanta oltre mille opere catalogate. Il maestro di Eisenach come insegnante ricopriva la carica di sovrintendente alla musica nelle chiese di San Nicola e San Tommaso a Lipsia e spettava a lui l’organizzazione musicale delle funzioni religiose. È da questa sua attività che nacque anche l’oratorio di Natale (Weinhnachtsoratorium BWV 248). Dove i recitativi raccontano la storia della Natività alternandosi ad arie, cori e corali che favoriscono la meditazione dei misteri narrati. 

Un musicista e compositore che J. S. Bach stimava a tal punto da trascriverne alcune opere era il veneziano Antonio Vivaldi (1678-1741). Anche lui, insegnante e sovrintendente di musica al Conservatorio della Pietà di Venezia, compose numerosi concerti per la formazione musicale delle sue giovani allieve. Nella playlist ho scelto di inserire una parte del Gloria (“Et in terra pax” RV 588) per la sua bellezza e l’atmosfera di pace che riesce ad evocare. 

Foto scattata durante il Millennium Sunset Concert dove La Filharmonie ha ripercorso 1000 anni di musica attraversando anche il repertorio Barocco. 

Foto di Paolo Matteoni (2018)

Insieme alle opere più conosciute come il Messiah di Georg Friederich Hendel e il Concerto grosso fatto per la notte di Natale di Arcangelo Corelli il Barocco ci ha regalato anche composizioni sul Natale di altri autori come il Concerto grosso “Pastorale per il Santissimo Natale” di Francesco Manfredini, la Messe de minuit di Marc-Antoine Charpentier, l’Oratorio di Natale di Heinrich Schütz. 

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